Il dibattito sugli OGM

no OGM

Le conseguenze di una conversione globale delle colture alla produzione di OGM non sono ancora chiare e questo suscita non poche preoccupazioni nei consumatori, che vedono questa evenienza attraverso due problematiche chiave: da un lato ci sarebbero i consumatori occidentali, che come tutt’ora si preoccupano dei rischi legati alla salute e solo in rari casi sanno della provenienza dei prodotti che acquistano, se da colture tradizionali o OGM; dall’altro lato ci sarebbero i consumatori dei paesi poveri o in via di sviluppo, proprio quei paesi dove le multinazionali intendono imporre tali colture, che non potendosi permettere nient’altro, accetteranno passivamente il cambiamento. Questa visione, forse un po’ critica, da però il senso di un fenomeno che si sta diffondendo fin troppo velocemente e che potrebbe davvero esporci a seri rischi; esaminiamo dunque i pro e i contro degli OGM.

I benefici che gli OGM possono portare sono, per quanto riguarda le colture, un miglioramento delle qualità dei prodotti, un ridotto tempo di maturazione, un incremento del potere nutrizionale, della resa e della tolleranza agli stress ambientali ed una aumentata resistenza alle malattie ed agli erbicidi per tutte le piante. Anche l’allevamento potrebbe trarre beneficio dagli OGM, con una maggiore resistenza, produttività, una migliore alimentazione e quindi una maggiore produzione di carne. Se si considerano infine gli effetti positivi che in teoria si potrebbero avere sull’ambiente e, grazie a tutti i vantaggi elencati, sulla sicurezza alimentare della popolazione globale, ci si rende conto che gli OGM potrebbero davvero essere una realtà positiva per il nostro futuro.

Proteste ogm

Il vero grande problema è però molto più grande di tutti gli aspetti positivi: non sappiamo se quanto detto sia possibile senza effetti collaterali e se si in che misura. Questo perché ancora non abbiamo sufficiente esperienza per valutare quali possano realmente essere gli effetti negativi degli OGM. I rischi valutati possono infatti essere un impatto negativo sulla salute umana, incluse allergie ed aumentate resistenze ad antibiotici; impatto ambientale compreso il trasferimento incontrollato di geni mutati da una specie all’altra e da una coltura ad un’altra tramite impollinazione ed in ogni caso una sostanziale perdita di biodiversità legata alla superiore resistenza delle piante OGM ai virus e agli altri fattori ambientali. Ma il più grande fattore di rischio in assoluto è il vero interesse dei produttori di OGM, che non è affatto il miglioramento della qualità del cibo che consumiamo o la sicurezza alimentare nei paesi del Terzo Mondo, ma senza alcun dubbio il profitto. Questo cinismo è la vera minaccia alla diffusione di OGM, che secondo questa logica non farà altro che mettere l’intera produzione di cibo mondiale, già largamente monopolizzata, pienamente nelle mani di poche industrie che avranno il completo controllo dei mezzi di produzione, dai geni necessari alla produzione, ai pesticidi selettivi necessari alla coltivazione. Questo totale monopolio si estenderà oltre i confini delle nazioni là dove ci sarà agricoltura e causerà un ulteriore incremento della dipendenza sui paesi industrializzati da parte dei paesi in via di sviluppo. A prova del fatto che questi processi sono già in atto basti osservare che molte società stanno brevettando i nuovi OGM, e questa etichettatura non consente di fare altre positive modifiche alle piante, questo nell’ottica di una spietata speculazione.